La crescente interazione tra utente e prodotto, ove il semplice “mostrare” non basta più e serve creare engagement con il cliente, sta pian piano rivoluzionando il settore degli allestimenti museali.
Serve quindi pensare a un progetto architettonico in cui sia molto evidente il legame tra le opere esposte nelle varie sale e che serva, soprattutto, a far intuire in maniera immediata il filo logico del percorso espositivo. A questo scopo, l’illuminazione, il tipo di pareti e i colori devono poter contribuire a suggerire una chiara interpretazione delle opere esposte. Inoltre, le informazioni disponibili all’interno delle sale espositive (pannelli, schede, targhette…), un tempo scarne ed essenziali, diventano oggi veri e propri testi di storytelling emozionale e pertanto necessitano di un maggiore spazio all’interno del percorso, anche creativo, come la produzione di pareti allestite con lettering in 3D, che diventano parte di una suggestione atta ad amplificare il contenuto emozionale delle opere stesse.
Ma è l’interattività a giocare, oggi, un ruolo fondamentale negli allestimenti di successo, capaci di emozionare il visitatore e quindi fissare un ricordo indelebile nella sua memoria. Tra le mostre più apprezzate del 2015, quelle che hanno fatto uso di multi-screen giganti con immagini proiettate grazie a innovativi sistemi che incorporano decine di proiettori ad alta definizione, una grafica multi canale e suono surround, che può raggiungere l’ascoltatore da più direzioni con un effetto molto realistico, come al cinema. Oppure schermi touch interattivi utili per poter consultare archivi o decidere come approfondire un’opera d’arte in modo personalizzato. Strumenti sempre più apprezzati, tenendo conto che il pubblico delle mostre di oggi vuole poterle visitare insieme alla famiglia e ricerca pertanto nell’allestimento anche un’offerta ben calibrata per l’intrattenimento di bambini di ogni età.
Da ultimo, il design “entra in mostra” e tra gli allestimenti di maggior successo sono in aumento quelli che vedono la creazione ad hoc di arredi e oggetti, come le sedute per le zone lounge destinate alle pause, oppure gli elementi espositivi dei bookshop, che accrescono l’esperienza del bello del visitatore, estendendola anche alle diverse aree di una mostra che esulano dal “mero” percorso espositivo.
Dopo anni di tagli alla “Cultura”, con nostra grande soddisfazione, s’iniziano a intravedere dei segni positivi nella gestione del patrimonio culturale italiano
Ogni anno il Pantone Color Institute, istituzione americana “del colore”, stila una lista delle gradazioni per i settori della moda e dell’interior design.
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I segreti di un allestimento museale di successo
La crescente interazione tra utente e prodotto, ove il semplice “mostrare” non basta più e serve creare engagement con il cliente, sta pian piano rivoluzionando il settore degli allestimenti museali.
Serve quindi pensare a un progetto architettonico in cui sia molto evidente il legame tra le opere esposte nelle varie sale e che serva, soprattutto, a far intuire in maniera immediata il filo logico del percorso espositivo. A questo scopo, l’illuminazione, il tipo di pareti e i colori devono poter contribuire a suggerire una chiara interpretazione delle opere esposte. Inoltre, le informazioni disponibili all’interno delle sale espositive (pannelli, schede, targhette…), un tempo scarne ed essenziali, diventano oggi veri e propri testi di storytelling emozionale e pertanto necessitano di un maggiore spazio all’interno del percorso, anche creativo, come la produzione di pareti allestite con lettering in 3D, che diventano parte di una suggestione atta ad amplificare il contenuto emozionale delle opere stesse.
Ma è l’interattività a giocare, oggi, un ruolo fondamentale negli allestimenti di successo, capaci di emozionare il visitatore e quindi fissare un ricordo indelebile nella sua memoria. Tra le mostre più apprezzate del 2015, quelle che hanno fatto uso di multi-screen giganti con immagini proiettate grazie a innovativi sistemi che incorporano decine di proiettori ad alta definizione, una grafica multi canale e suono surround, che può raggiungere l’ascoltatore da più direzioni con un effetto molto realistico, come al cinema. Oppure schermi touch interattivi utili per poter consultare archivi o decidere come approfondire un’opera d’arte in modo personalizzato. Strumenti sempre più apprezzati, tenendo conto che il pubblico delle mostre di oggi vuole poterle visitare insieme alla famiglia e ricerca pertanto nell’allestimento anche un’offerta ben calibrata per l’intrattenimento di bambini di ogni età.
Da ultimo, il design “entra in mostra” e tra gli allestimenti di maggior successo sono in aumento quelli che vedono la creazione ad hoc di arredi e oggetti, come le sedute per le zone lounge destinate alle pause, oppure gli elementi espositivi dei bookshop, che accrescono l’esperienza del bello del visitatore, estendendola anche alle diverse aree di una mostra che esulano dal “mero” percorso espositivo.
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