Il Contract Made in Italy è stato favorito dalla crescita dei mercati emergenti, sancendo l’avvio di un percorso di espansione sempre più indirizzato all’estero dove il “brand” Italia, inteso non solo come stile, ma anche come tecnologia, innovazione ed eccellenza, continua ad essere uno dei “marchi” più richiesti. Si pensi soprattutto alle aree geografiche del Medio Oriente o dell’Est Asiatico dove il Made in Italy è considerato un “must” per un’ampia gamma di settori, dall’hospitality al commercio, dalla cultura al privato soprattutto per quanto riguarda il comparto del lusso.
Le aziende italiane hanno, quindi, raccolto la sfida dell’internazionalizzazione delle proprie attività, mantenendo le loro specificità, ma adattandole alle esigenze del paese di destinazione favoriti dalla più facile, rispetto al passato, integrazione di esperienze, contatti, competenze e specializzazioni di prodotto e di servizio. In questa direzione, per competere nei mercati esteri, le imprese italiane stanno adattando la loro “value proposition” alle aree di business a cui si rivolgono coinvolgendo le sette leve del marketing mix: prodotto, prezzo, distribuzione, comunicazione, promozione, risorse umane e concretezza metodologica per programmare e raggiungere obiettivi congiunti col partner straniero.
Nell’approcciare i mercati internazionali è fondamentale, inoltre, capire quale sia il processo d’acquisto per riuscire a canalizzare le risorse verso la soluzione migliore. Nei paesi emergenti caratterizzati da sistemi distributivi embrionali e consumatori ancora poco sofisticati, ad esempio, il contract resta l’unico vero canale distributivo per i prodotti di media e alta gamma. In quest’ottica di espansione internazionale, la collaborazione con designer e consulenti internazionali è diventata una precondizione per le aziende italiane per la realizzazione di prodotti adeguati ai trend di consumo esteri.
Una strategia che sta dando i suoi frutti: per le aziende italiane del comparto dell’arredo, per esempio, nel 2015 il segmento contract ha rappresentato il 60% dei ricavi con un forte sviluppo soprattutto negli Stati Uniti, nel Medio Oriente e nel Far East.
Tosetto ha abbracciato questo trend, offrendo alla propria clientela internazionale progetti chiavi in mano per la fornitura di opere di interior design e costruzione sia per spazi commerciali che per residenze private e hospitality caratterizzati dall’inconfondibile stile Made in Italy unico e riconoscibile in tutto il mondo.
Il contract, ovvero la realizzazione di grandiprogetti “chiavi in mano” che prevedono la fornitura di prodotti e servizi progettati su misura a un committente, è un ambito complesso che richiede esperienza, capacità gestionale e particolari certificazioni.
Nel comparto dell’interior design, il 2017 ha visto la predominanza di colori connessi alla natura,
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Il contract made in italy nel mondo
Il Contract Made in Italy è stato favorito dalla crescita dei mercati emergenti, sancendo l’avvio di un percorso di espansione sempre più indirizzato all’estero dove il “brand” Italia, inteso non solo come stile, ma anche come tecnologia, innovazione ed eccellenza, continua ad essere uno dei “marchi” più richiesti. Si pensi soprattutto alle aree geografiche del Medio Oriente o dell’Est Asiatico dove il Made in Italy è considerato un “must” per un’ampia gamma di settori, dall’hospitality al commercio, dalla cultura al privato soprattutto per quanto riguarda il comparto del lusso.
Le aziende italiane hanno, quindi, raccolto la sfida dell’internazionalizzazione delle proprie attività, mantenendo le loro specificità, ma adattandole alle esigenze del paese di destinazione favoriti dalla più facile, rispetto al passato, integrazione di esperienze, contatti, competenze e specializzazioni di prodotto e di servizio. In questa direzione, per competere nei mercati esteri, le imprese italiane stanno adattando la loro “value proposition” alle aree di business a cui si rivolgono coinvolgendo le sette leve del marketing mix: prodotto, prezzo, distribuzione, comunicazione, promozione, risorse umane e concretezza metodologica per programmare e raggiungere obiettivi congiunti col partner straniero.
Nell’approcciare i mercati internazionali è fondamentale, inoltre, capire quale sia il processo d’acquisto per riuscire a canalizzare le risorse verso la soluzione migliore. Nei paesi emergenti caratterizzati da sistemi distributivi embrionali e consumatori ancora poco sofisticati, ad esempio, il contract resta l’unico vero canale distributivo per i prodotti di media e alta gamma. In quest’ottica di espansione internazionale, la collaborazione con designer e consulenti internazionali è diventata una precondizione per le aziende italiane per la realizzazione di prodotti adeguati ai trend di consumo esteri.
Una strategia che sta dando i suoi frutti: per le aziende italiane del comparto dell’arredo, per esempio, nel 2015 il segmento contract ha rappresentato il 60% dei ricavi con un forte sviluppo soprattutto negli Stati Uniti, nel Medio Oriente e nel Far East.
Tosetto ha abbracciato questo trend, offrendo alla propria clientela internazionale progetti chiavi in mano per la fornitura di opere di interior design e costruzione sia per spazi commerciali che per residenze private e hospitality caratterizzati dall’inconfondibile stile Made in Italy unico e riconoscibile in tutto il mondo.
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