In tema di “albergo del futuro”, le macro tendenze si possono riassumere con tre parole chiave: Esperienza, Unicità e “Servizi Aumentati“.
La necessità di creare validi prodotti di turismo esperienziale è ormai un dato di fatto. I viaggiatori non vogliono solo visitare un luogo, ma entrare a farne parte attraverso esperienze autentiche, meglio se esclusive, che li mettano in connessione con le tipicità del territorio. Requisito richiesto anche alle strutture ricettive che, in netta controtendenza rispetto ad un passato in cui gli hotel di una stessa catena erano omologati e presentavano lo stesso aspetto, oggi devono essere in grado di personalizzare l’interior design e tutti i servizi offerti in modo da rispecchiare le peculiarità della realtà locale. In un albergo di Venezia, per esempio, il viaggiatore sarà gratificato nel ritrovare riferimenti alle realtà artigianali della città lagunare, pensiamo a oggetti in vetro di Murano o tessuti damascati realizzati a mano; mentre in Norvegia, e possiamo citare l’esempio del recentissimo resort Svart costruito ai piedi del ghiacciaio Svartisen, l’architettura a palafitta è stata concepita a forma circolare proprio per dare la sensazione all’ospite di essere “dentro” al lago, letteralmente immerso quindi nel paesaggio, e fornire un panorama a 360°.
Anche i concept d’arredo di una struttura ricettiva si stanno pian piano ridefinendo, andando sempre più verso un concetto di “home away from home” dove l’interior assume alti gradi di personalizzazione. Le camere d’albergo diventano una vetrina in cui artisti esibiscono le loro opere oppure sono esse stesse opere d’arte. Gli arredi vengono, infatti, spesso creati su misura in collaborazione con designer e architetti che li progettano, ispirandosi alla filosofia del “pezzo unico“, con il fine di creare un ambiente distintivo che sappia dare un sapore davvero unico al soggiorno dell’ospite.
Ma le novità che fanno più parlare sono quelle relative al comfort degli ospiti e parlano il linguaggio dell‘Intelligenza Artificiale e della Realtà Aumentata. Oltre a fornire servizi sempre più personalizzati a portata di un semplice click, come la scelta di film e videogame o la prenotazione di una biciclietta, dei biglietti per il teatro o di qualsiasi altra esperienza, o il poter adattare, tramite app, la propria camera a particolari esigenze di cromoterapia, temperatura, profumo, ecc., alcuni hotel hanno cominciato la sperimentazione di progetti molto più “creativi”. A Londra, per esempio, si può bere un whisky mentre, grazie a un visore 3D, si viene trasportati virtualmente nei luoghi dove è stato artigianalmente prodotto; mentre a Yokohama, a sud di Tokyo, grazie ad una collaborazione con Nissan, gli ospiti hanno a disposizione delle pantofole che si “parcheggiano” da sole: basta premere un pulsante e tornano al loro posto.
Ricordiamoci però che, se i nuovi servizi dell'”albergo del futuro” sembrano più che mai legati ad avanguardie tecnologiche e artistiche, la loro corretta implementazione rimane ancora di più legata al fattore umano e all’abilità delle aziende di contract design e allestimento, e dei loro fidati artigiani, di realizzare mobili e sistemi a regola d’arte.
Cos’hanno in comune alberghi a cinque stelle, boutique di lusso, uffici di note multinazionali e grandi banche nel mondo? Il design, lo stile e la professionalità del contract alberghiero Made in Italy.
In attesa del Salone del Mobile di Milano che avrà luogo dal 9 al 14 aprile, vero palcoscenico per le nuove idee di interior design e arredamento che faranno tendenza nel 2019, si possono già individuare alcune novità interessanti.
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Come sarà arredato l’albergo del futuro?
In tema di “albergo del futuro”, le macro tendenze si possono riassumere con tre parole chiave: Esperienza, Unicità e “Servizi Aumentati“.
La necessità di creare validi prodotti di turismo esperienziale è ormai un dato di fatto. I viaggiatori non vogliono solo visitare un luogo, ma entrare a farne parte attraverso esperienze autentiche, meglio se esclusive, che li mettano in connessione con le tipicità del territorio. Requisito richiesto anche alle strutture ricettive che, in netta controtendenza rispetto ad un passato in cui gli hotel di una stessa catena erano omologati e presentavano lo stesso aspetto, oggi devono essere in grado di personalizzare l’interior design e tutti i servizi offerti in modo da rispecchiare le peculiarità della realtà locale. In un albergo di Venezia, per esempio, il viaggiatore sarà gratificato nel ritrovare riferimenti alle realtà artigianali della città lagunare, pensiamo a oggetti in vetro di Murano o tessuti damascati realizzati a mano; mentre in Norvegia, e possiamo citare l’esempio del recentissimo resort Svart costruito ai piedi del ghiacciaio Svartisen, l’architettura a palafitta è stata concepita a forma circolare proprio per dare la sensazione all’ospite di essere “dentro” al lago, letteralmente immerso quindi nel paesaggio, e fornire un panorama a 360°.
Anche i concept d’arredo di una struttura ricettiva si stanno pian piano ridefinendo, andando sempre più verso un concetto di “home away from home” dove l’interior assume alti gradi di personalizzazione. Le camere d’albergo diventano una vetrina in cui artisti esibiscono le loro opere oppure sono esse stesse opere d’arte. Gli arredi vengono, infatti, spesso creati su misura in collaborazione con designer e architetti che li progettano, ispirandosi alla filosofia del “pezzo unico“, con il fine di creare un ambiente distintivo che sappia dare un sapore davvero unico al soggiorno dell’ospite.
Ma le novità che fanno più parlare sono quelle relative al comfort degli ospiti e parlano il linguaggio dell‘Intelligenza Artificiale e della Realtà Aumentata. Oltre a fornire servizi sempre più personalizzati a portata di un semplice click, come la scelta di film e videogame o la prenotazione di una biciclietta, dei biglietti per il teatro o di qualsiasi altra esperienza, o il poter adattare, tramite app, la propria camera a particolari esigenze di cromoterapia, temperatura, profumo, ecc., alcuni hotel hanno cominciato la sperimentazione di progetti molto più “creativi”. A Londra, per esempio, si può bere un whisky mentre, grazie a un visore 3D, si viene trasportati virtualmente nei luoghi dove è stato artigianalmente prodotto; mentre a Yokohama, a sud di Tokyo, grazie ad una collaborazione con Nissan, gli ospiti hanno a disposizione delle pantofole che si “parcheggiano” da sole: basta premere un pulsante e tornano al loro posto.
Ricordiamoci però che, se i nuovi servizi dell'”albergo del futuro” sembrano più che mai legati ad avanguardie tecnologiche e artistiche, la loro corretta implementazione rimane ancora di più legata al fattore umano e all’abilità delle aziende di contract design e allestimento, e dei loro fidati artigiani, di realizzare mobili e sistemi a regola d’arte.
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